Bologna, il nuovo Comunale: ecco la raccolta fondi per il rilancio del teatro

Bologna, 10 novembre 2025 – L’approdo a Itaca – cioè la riapertura della preziosa sede storica del Comunale di Bologna, con un grande evento – avverrà il 14 febbraio 2027. Il viaggio però non sarà ancora finito: continueranno alcuni interventi, a partire da quelli alla torre scenica, e soprattutto dovrà continuare il dialogo fra Ente lirico e città per rilanciare il teatro come istituzione culturale e portarlo al sicuro dalle acque agitate (o quanto meno dal “galleggiamento” citato in estate dal sindaco Matteo Lepore).
Per questo oggi la sovrintendente Elisabetta Riva ha illustrato un inedito progetto di fundraising e membership per una ristrutturazione “non solo del contenitore, ma del contenuto”. Come? Con “un nuovo modello di mecenatismo culturale” (tramite Art Bonus, con credito d’imposta al 65%), senza “elemosine”. Una vera chiamata alle imprese del territorio, dunque, perché puntino sul futuro del teatro. E se il Comune finora ha stanziato 20 milioni per i cantieri (di cui sei per la torre scenica), in vista dell’agognato ritorno in centro nel ’27 servono ancora 1,9 milioni per ulteriori restauri degli spazi dedicati al pubblico: dal portico di piazza Verdi agli eleganti foyer Rossini e Respighi, dalla rotonda Gluck fino a palchi e poltrone.
Questo per il contenitore. Allargando l’orizzonte, però, il Teatro ha la “necessità” di raccogliere un milione l’anno (fra il 2025 e il 2028) per il rinnovamento del contenuto artistico e l’aspetto gestionale. Da qui la membership intitolata I 72 Nostoi. Il circolo del Ritorno, sempre giocando con il tema omerico. I 72 ’eroi’, aziende, cittadini e commercianti di successo, sono chiamati a partecipare alla campagna – che ha come claim La mia casa ce l’ho solo là, da un brano di Lucio Dalla – che si articolerà su quattro livelli di donazione: dai timonieri (150mila euro) ai naviganti 15mila). E mentre si aspetta un eventuale contributo della Regione, tutto il ’Cantiere Itaca’ verrà presentato alle imprese con una serie di eventi.
A partire dal primo, oggi, in collaborazione con Confindustria e Legacoop, con il Comitato d’onore per la raccolta fondi guidato da Marco Checchi, ad del Gruppo Pelliconi. I modelli di riferimento, “di sinergia fra pubblico e privato” sono l’Arena di Verona e il Donizetti di Bergamo. Realtà paragonabili a Bologna? “Vogliamo stimolare il senso di partecipazione – considera Riva, aggiungendo come anche la riqualificazione di piazza Verdi sia un tema “fondamentale, cui lavorare in modo congiunto”. Nel frattempo, Alfasigma è già scesa in campo con un milione per la ristrutturazione degli uffici, con la realizzazione anche di un ascensore.
Il lancio del progetto è stato anche l’occasione per fare il (primo) punto sullo stato dei cantieri che hanno portato alla chiusura della Sala del Bibiena nel 2022 e al trasloco al Nouveau, in Fiera: dalla complicata demolizione della storica torre dell’acqua, alla costruzione, in corso, del nuovo edificio che ospiterà l’ingresso in via del Guasto.
Qui sorgeranno anche la nuova biglietteria (in quella storica andrà il guardaroba a fronte di problemi di spazio), il bookstore, un bistrot aperto anche a studenti e turisti (il bando è previsto entro maggio 2026), il punto per le visite guidate e un nuovo terrazzo. L’ingresso per gli spettacoli resterà invece in piazza Verdi. Al progetto dell’architetto Orioli si sono poi aggiunti nei mesi interventi a falegnameria, sala prove per il coro, sartoria, oltre l’efficientamento energetico. Tema a parte, la torre scenica, per cui “stiamo facendo rilevamenti strutturali”, continua Riva. Per completare il complesso intervento ingegneristico si agirà durante i periodi di chiusura estiva nel 2027 e ’28. Questo, dunque, il massiccio intervento per cui sono sono già stati stanziati 20 milioni. Ma ora la palla ora passa ai privati.
İl Resto Del Carlino



