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I volti della donna mediterranea nel mito, nella storia e nell’arte

I volti della donna mediterranea nel mito, nella storia e nell’arte

Carlo Di Lieto, docente di Letteratura italiana, presso l’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, ha presentato la monografia “Donna mediterranea. Immagini e pensiero”, curata da Italo Abate e Maria Grotta per le Edizioni Iuorio (2025), durante il recente meeting francescano del Mediterraneo OFS “Mediterraneo: tra onde ed orizzonti”. Il prof. Di Lieto sottolinea che lo studio specifico rappresenta un contributo scientifico di straordinario valore nel panorama degli studi sulla mediterraneità al femminile e si distingue per l’approccio interdisciplinare e l’ampiezza dell’indagine critica. Il testo è stato pubblicato sul sito Ambiente e Cultura Mediterranea, Associazione culturale partenopea che sviluppa il dibattito scientifico sulla mediterraneità. Il volume esamina con rigore l’identità mediterranea della donna attraverso un arco temporale che spazia dal VI secolo a.C. – VI secolo d.C., periodo cruciale per la formazione della civiltà mediterranea. La ricerca si avvale di un apparato documentario straordinario che integra fonti mitologiche, testimonianze storiche, evidenze archeologiche e rappresentazioni artistiche, offrendo una visione ad ampio raggio dell’universo femminile antico.

L’originalità dell’approccio risiede nell’aver superato la tradizionale storiografia “declinata al maschile”, come evidenzia Florindo Di Monaco nel suo contributo sulle filosofe greche; il testo restituisce voce e visibilità a figure femminili troppo spesso relegate ai margini della narrazione storica ufficiale.Il corpus delle personalità analizzate spazia dalle eroine del mito alle donne storiche, dalle poetesse alle filosofe, da donne di scienza a libertine.Andromaca, magistralmente delineata da Lorenza Rocco Carbone nella monografia, emerge come incarnazione dell’ideale classico della Kalokagathia, sintesi perfetta di bellezza fisica e virtù morale; Ifigenia, analizzata da Silvia Zoppi Garampi attraverso le tragedie euripidee, diventa simbolo del sacrificio e della resistenza alla violenza della guerra.

Il volume “Donna mediterranea. Immagini e pensiero”, documenta la presenza di circa trenta studentesse nella scuola pitagorica di Crotone, tra cui Teano, moglie di Pitagora, e sua figlia Arignote. L’analisi si estende ad Aspasia, compagna di Pericle e maestra di cultura, Diotima del Simposio platonico, fino alla celebre Ipazia di Alessandria, martire del libero pensiero e icona della sapienza femminile nel mondo tardo-antico.L’indagine mitologica costituisce uno dei pilastri portanti della ricerca. Elena, analizzata da Cesare Azan attraverso il tema dell’Eidolon (il fantasma), diventa paradigma della “poetica del doppio” e della ricerca identitaria. Le Sirene, studiate da Maria Pallante, rappresentano l’enigma della seduzione fatale e dell’ambiguità ontologica, simbolo della natura liminare tra vita e morte, conoscenza e distruzione.

Saffo emerge non solo come poetessa ma come educatrice e fondatrice di uno spazio “controcorrente” nella società greca del V secolo a.C., dove il tìaso diventa luogo di emancipazione culturale e affettiva per le giovani aristocratiche.Vincenzo Franciosi e Carla Pepe analizzano invece i riti di passaggio femminili nella Grecia antica, correlando documentazione storico-letteraria, fonti epigrafiche e testimonianze archeologiche. L’iconografia del crocus sativus viene studiata come simbolo del passaggio dall’adolescenza all’età adulta.L’apparato iconografico, con opere di artisti contemporanei come Mariano Goglia, Irma Servodio, Letizia Caiazzo e Ivana Storto, stabilisce un dialogo fecondo tra antico e moderno, dimostrando la persistenza dell’archetipo della donna mediterranea nell’immaginario artistico.

Il prof. Di Lieto, infine, conclude soffermandosi sull’importanza del volume, curato da Italo Abate e Maria Grotta, che si distingue per l’integrazione di prospettive disciplinari diverse; la monografia si configura come strumento indispensabile per gli studiosi del Mediterraneo antico.

lavoro di sintesi operato dai curatori viene definito dal docente “rabdomantico” nella sua capacità di far emergere significati profondi, offrire una visione unitaria della “donna mediterranea” come categoria culturale trasversale, caratterizzata da virtù e passioni, cultura e potere, bellezza e tragedia.”Donna mediterranea. Immagini e pensiero” si impone come opera fondamentale per la comprensione della civiltà mediterranea attraverso il prisma dell’universo femminile.

Per il testo vai al Link:

https://www.ambienteculturamediterranea.it/cultura-mediterranea

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