Per combattere i brutti voti a scuola adesso c’è il diario di Pera Toons

«Ho sempre amato l’edicola: per me è un posto speciale fin da quando, da piccolo, aspettavo con trepidazione il sabato per comperare Lupo Alberto. Adoravo quell’odore di carta e non avrei mai immaginato di poterci finire». Da qualche giorno, infatti accanto ai giornali, spunta uno strano oggetto: è il diario scolastico 2025-2026 firmato Pera Toons, alias Alessandro Perugini, classe 1982, nato ad Arezzo e cresciuto in Valdichiana.

Oggi è il fumettista italiano più venduto, con oltre due milioni di copie, premiato come “Comunicatore dell’anno” dal Corecom Toscana nel 2024 e, talmente amato dal pubblico giovane da essere stato chiamato come guest star sulle pagine di Topolino. Inoltre ha cinque milioni di follower sui social che gli garantiscono una copertura mensile che sfiora i dieci milioni di utenti.

«Disegnavo sempre sui diari dei miei compagni, me lo chiedevano loro» spiega Perugini. Da quell’abitudine è nata la voglia di creare un diario “definitivo”, capace di trasformare un oggetto scolastico in un concentrato di fumetti, giochi di parole, disegni e aneddoti personali. Questa edizione infatti alza l’asticella: «320 pagine datate, una battuta e un disegno per ogni giorno, circa 200 gag inedite, copertina morbida e cicciona per resistere nello zaino e a qualsiasi maltrattamento», spiega.
Oltre agli sticker e al segnalibro personalizzato, c’è una novità, Draw my life: «16 pagine in cui mi racconto con vignette autobiografiche, dagli incidenti casalinghi alla mia decisione di lavorare nel fumetto perché quando andavo a Lucca Comics mi sentivo in colpa perché mi dicevano che sprecavo tempo».
Molti si chiedono quale sia il segreto di Pera: «semplice, mostrare come le piccole esperienze quotidiane possano trasformarsi in avventure divertenti». È la stessa poetica che ha reso virali le sue freddure: «non faccio altro che prendere il banale e spostarlo di quel tanto che serve per farlo diventare assurdo». In realtà non è così semplice: «Il vero segreto sono i tanti, tantissimi piccoli passaggi sotto la superficie: la gente vede solo la punta dell’iceberg ma dietro c’è cura maniacale per ogni particolare».

La lavorazione del diario è stata «come fare un libro in più», confessa: la copertina vale «il 50 per cento delle vendite iniziali e su quella ci siamo focalizzati a lungo con Tunué». «Una battuta al giorno toglie i brutti voti di torno» recita il titolo dell’introduzione, sintetizzando la missione di un autore che, in un periodo pieno di notizie terribili, usa i giochi di parole come antidepressivo collettivo. «Il tentativo però è anche trasformare ogni pagina in uno screenshot, un post, una storia». La carta come innesco per la condivisione digitale, cortocircuito perfetto per un autore nato tra le matite delle medie e sbocciato sull’algoritmo.
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