Seleziona la lingua

Italian

Down Icon

Seleziona Paese

Mexico

Down Icon

Pla de Drets Culturals: dalla carta all'azione

Pla de Drets Culturals: dalla carta all'azione

L'8 luglio il Ministero della Cultura presenterà il nuovo Piano dei Diritti Culturali. Si tratta di un annuncio ampiamente atteso. In caso contrario, è appena diventato evidente che è necessario un cambio di rotta in relazione alle politiche culturali: la pandemia non farà che dimostrarlo. E, francamente, abbiamo respinto la notizia con gioia: abbiamo recepito dalla pubblica amministrazione alcune idee emerse dal settore. Dal Piano emergono due motivazioni centrali: da un lato, la necessità di adottare una prospettiva che consideri la cultura come un obiettivo fondamentale, non solo come un prodotto di consumo; dall'altro, il riconoscimento del potenziale trasformativo della cultura e della sua utilità per affrontare i problemi che ci troviamo ad affrontare come società.

Presentazione del Piano dei Diritti Culturali al Museo Reina Sofía

Il ministro Ernest Urtasun alla presentazione del Piano per i diritti culturali al Museo Reina Sofía

EDITORIALE / Terze parti

Ora che ci accingiamo ad assumere la direzione della Fundació Carulla, sono pochi tra noi che considerano la cultura come un vero e proprio motore di cambiamento sociale, come uno sforzo per unire la società e risolvere i problemi che la circondano. Evidentemente, non tutta la cultura deve essere trasformativa, ma nelle emozioni che suscita, quale fattore culturale ha l'impulso che può guidare l'efficacia sociale; e di questo bisogna prendersi cura.

Il Piano per i Diritti Culturali del Ministero propone un nuovo paradigma: il carattere trasformativo della cultura passa dall'essere un'idea periferica – e concettualmente poco definita – a essere posto al centro del dibattito. È quindi fondamentale che queste questioni non rimangano confinate al dibattito e siano applicate in modo corretto e concreto. Data la situazione attuale del settore culturale, una tale trasformazione è quanto mai necessaria e urgente.

Il popolo, al centro della cultura

Infine, l'approccio commerciale alla cultura ha concentrato e centralizzato le risorse del settore e, di conseguenza, il modo in cui la popolazione interagisce con questa cultura. Il grosso dell'offerta è costituito da produzioni di massa, la cui sopravvivenza nell'immaginario collettivo non tende a guardare molto oltre il consumo. I prodotti culturali sono – vale la pena ripeterlo – prodotti, non passaggi per le loro relazioni sociali e simboliche, che è il modo in cui la cultura viene realmente intesa da una prospettiva antropologica. A tutto questo si aggiungono varie barriere all'accesso che ritengono che questo diritto fondamentale sia stato, nella pratica, un privilegio di pochi.

In questo contesto, le pratiche e gli strumenti culturali non possono eludere alcune questioni. Ampliare il pubblico non è l'unico modo per misurare il successo; il consumo culturale non può continuare a essere passivo. Per garantire pienamente i diritti culturali, i cittadini devono partecipare attivamente, sia nella produzione che nel processo decisionale. Le persone devono essere poste al centro della cultura.

Il potenziale trasformativo della cultura si manifesta solo se la persona è posta al centro dell'azione.

Questa è una delle principali lezioni che abbiamo imparato: il potenziale trasformativo della cultura si manifesta solo se la persona si pone al centro dell'azione. Sfumare i confini tra produttori e consumatori apre uno spazio creativo ricco, in cui le peculiarità di ogni Paese e territorio sono pienamente integrate nell'esperienza. Sens dubte, questo approccio influenza le dinamiche di gran parte del settore. Ma è proprio qui che possiamo ripensare la cultura – e il futuro – che vogliamo. Nelle notizie chiediamo anche a lui nuovi modi per spiegarci.

Il Ministro Natàlia Garriga incontra il settore culturale sul disegno di legge sui diritti culturali.

L'ex Ministra della Cultura della Generalitat, Natàlia Garriga, in un incontro con il settore per il progetto avanzato della legge sui diritti culturali

Europa Press

Dal gioco all'azione: un percorso strategico

Il Pla de Drets Culturals è una grande notizia, ma è solo un primo passo. In Catalogna stiamo lavorando da alcuni mesi anche per avanzare in questa direzione. Con un progetto di legge sui diritti culturali all'avanguardia e con un tavolo di dialogo orizzontale, ci stiamo muovendo per considerarlo uno dei pilastri per il mantenimento della salute democratica. Quindi, insisto, dobbiamo garantire che queste idee ricevano il sostegno necessario, sia a livello pubblico che privato, perché è importante svilupparle correttamente.

La nuova legge deve essere dotata di un budget adeguato e di un buon piano di implementazione, in coordinamento con il terzo settore culturale. Per avere un quadro strategico a livello statale, abbiamo la responsabilità di creare le strutture che sostengano questi impulsi al momento opportuno. Il nuovo Piano non può rimanere un mullah di carta. Perché lavoriamo tutti insieme perché, in breve, la cultura non è solo per tutti, ma DA tutti.

lavanguardia

lavanguardia

Notizie simili

Tutte le notizie
Animated ArrowAnimated ArrowAnimated Arrow