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Arzano chiama, la musica risponde: il festival per la pace che unisce generazioni e coscienze

Arzano chiama, la musica risponde: il festival per la pace che unisce generazioni e coscienze

Quattro serate. Una villa comunale. Un’idea semplice ma radicale: usare la musica come leva sociale, emotiva e politica. “Musica per la Pace”, alla sua terza edizione con la direzione artistica di Lino Vairetti, si conferma il cuore pulsante dell’estate campana. Un progetto nato dal Comune di Arzano, sostenuto con forza dalla sindaca Cinzia Aruta e dall’assessora Chiara Guida, che fa della cultura un campo di battaglia gentile, ma non per questo meno efficace.

Si parte giovedì 10 luglio con un tributo che commuove: “Anima”, dedicato a Pino Daniele. Elisabetta Serio, la pianista che più di tutte ha saputo capirlo, costruisce un live che respira nostalgia e amore. Con lei, Stè alla voce e un ensemble d’archi e fiati da brividi.

Venerdì 11 è la volta del talento di casa: Simona De Rosa torna nella sua Arzano con la grazia del jazz e la forza del vissuto. Il suo è un linguaggio libero, contemporaneo, che spazia tra prog e fusion. Ad aprire, le giovani promesse di “Una Voce in Campania”: la scena nuova che cresce con orgoglio partenopeo.

Sabato 12 si alza il volume e si abbassa il compromesso. I 99 Posse portano in piazza la Napoli che resiste. Un set che parte da “Curre Curre Guagliò” e arriva dritto al cuore con le tracce dell’ultimo disco. Rap, dub, basso, militanza e coraggio. La formula è la stessa dal ‘90, e funziona ancora benissimo.

Il gran finale di domenica 13 è firmato Maurizio Capone & BungtBangt: strumenti riciclati, parole che pesano, ritmi che spaccano. “Femmena, Vita e Libertà” è un’ode cruda e necessaria alle battaglie delle donne. Nessuna concessione, solo verità messa in scena con energia e poesia.

In un momento in cui tanti festival si assomigliano, Musica per la Pace ha un’identità forte: quella di un territorio che non ha paura di guardarsi dentro, né di parlare chiaro. A ingresso gratuito, ma con un altissimo valore civile e culturale. Qui la musica ha un senso. E fa bene.

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