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L’auto d’epoca pensa al suo futuro

L’auto d’epoca pensa al suo futuro

In attesa dei concorsi d’eleganza e delle aste di ferragosto a Pebble Beach e dintorni in California, le più importanti per il mercato americano, il mese di giugno ha visto molti eventi europei alternarsi sul palcoscenico, dalla MilleMiglia alla Motor Valley Fest in Italia, oltre alle aste di Artcurial a Saint Tropez il 28 giugno e Bonhams in Svizzera con risultati interlocutori: 4,8 milioni di euro per i francesi con meno di metà dei lotti venduti, 5,7 milioni di franchi svizzeri per l’asta ginevrina il giorno successivo, con il 55% di lotti venduti. Il successo di pubblico degli eventi e il ritorno del mercato a favore dei compratori, con sempre più lotti offerti senza riserva, mette al centro delle dinamiche i veri collezionisti, per i quali conta più la passione che il ritorno d’investimento.

Dallara Academy e museo

In questo contesto, la conservazione e la trasmissione delle collezioni di auto sono un tema sempre più attuale, che ora gode dell’attenzione anche dei professionisti che si occupano di pianificazione patrimoniale e degli aspetti giuridici. La boutique di private banking Edmond de Rothschild (EdR) e lo studio milanese di avvocati Target hanno unito le forze per parlare apertamente di questi temi su cui secondo Giovanni Francasso di EdR “occorre avere una visone di lungo periodo, non fermarsi al breve termine o al risultato di una singola asta”. Il contesto scelto per la tavola rotonda sul tema tenutasi il 10 giugno, è la sede della Dallara Academy in provincia di Parma, che come ricorda Tommaso Benerecetti di EdR è “un luogo simbolo di come alcune passioni possano evolversi in attività imprenditoriali di prestigio e grande successo”. La curva a salire del museo parte dai progetti più lontani nel tempo, come la Lamborghini Miura, fino a raggiungere la Dallara Stradale del 2017, ripercorrendo gli oltre 60 anni di carriera dell’ingegnere Giampaolo Dallara, che ha fatto gli onori di casa a dispetto dei suoi 89 anni.

Museo Panini a Modena

I due fattori determinanti del futuro dell’auto da collezione sono legati al trasferimento intergenerazionale in atto, e al conseguente mutamento della esperienza di collezionismo, In questo contesto, uno dei temi più importanti emersi è quello della pianificazione delle successioni, come ricordato da Alessandro Cianci di Edmond de Rothschild: “Si stima che circa 450mila successioni aperte ogni anno in Europa possiedano elementi di estraneità e il valore ammonta a più di 123 miliardi di euro. Per elemento di estraneità si intende il fatto che vi sia un carattere transnazionale, ad esempio beni localizzati in paesi differenti. La complessità o la mancata anticipazione delle questioni che ne derivano generano costi supplementari pari a circa 1,1 miliardi.”

Museo Pagani

Nel caso italiano ciò è aggravato dalla normativa sull’esportazione dei beni culturali, come ricordato dall’avvocato Silvia Stabile di Target, che si applica anche al collezionismo automobilistico analogamente a quello dell’arte, con potenziali conseguenze restrittive e problematiche per la natura transnazionale delle collezioni e la necessità di muovere le vetture attraverso i confini. Il rischio che l’assenza di armonizzazione almeno a livello europeo renda meno attrattivo questo mercato è ulteriormente aggravato a livello italiano.

Museo Pagani

Regole e pianificazione sono essenziali per dare futuro a questo settore, ma ancor di più conta la passione per gli aspetti storici e meccanici dei mezzi. Il collezionista Corrado Lopresto, specializzato in prototipi e esemplari unici, è intervenuto sul tema della formazione dei tecnici ed artigiani capaci di conservare e restaurare le auto, tanto rilevante da averlo spinto a sostenere fattivamente la costituzione di programmi specifici d’istruzione, come ricordato dall’ingegnere Dallara. Quello della conservazione del sapere e dei mezzi storci è un tema particolarmente sentito dalle case costruttrici italiane e dai privati: basti ricordare che il 7 giugno in occasione della Motor Valley Fest è stata inaugurata la nuova sede della Collezione Panini presso l’aeroporto di Modena, una realtà privata dedicata interamente al marchio Maserati, uno dei più ricchi di storia e non ancora sufficientemente valorizzato, come accade invece alla Ferrari con il suo notissimo museo, o alla Pagani, che nonostante la storia ben più recente si pone già come vista irrinunciabile per gli appassionati dei motori. Il radicamento storico è sempre più essenziale per il valore di lungo periodo delle auto in un contesto in cui i valori sociale e d’immagine stanno mutando rapidamente.

ilsole24ore

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