Ripulita la tomba di Tina Modotti con la poesia di Neruda

“Tina Modotti, sorella, tu non dormi, no, non dormi:/forse il tuo cuore sente crescere la rosa/ di ieri, l’ultima rosa di ieri, la nuova rosa./ Riposa dolcemente, sorella.” Sono alcune dei versi dell’epitaffio che Pablo Neruda dedicò a Tina Modotti, incise sulla lapide sotto la quale giacciono le spoglie della celebre fotografa, attrice, passionaria politica udinese, sepolta nel cimitero Panteón de Dolores di Città del Messico. La pulizia della tomba, che ha fatto riemergere anche le parole del poeta cileno, è avvenuta la scorsa settimana in occasione delle riprese effettuate per un documentario in corso di realizzazione.
Si tratta di ‘Tina’, un film diretto da Matteo Parisini, scritto da Riccardo Costantini, responsabile delle ricerche scientifiche e archivistiche del progetto.
Come un’indagine appassionante, il film attraverserà città e archivi – da Mosca a San Francisco, da Berlino a Parigi, ricostruendo una delle biografie più dense e mitizzate del secolo scorso. Il documentario proverà a sfidare le narrazioni cristallizzate nel tempo, dando nuova linfa ad una delle donne protagoniste del Novecento che sarà raccontata anche da due delle sue più grandi studiose e biografe contemporanee, la scrittrice messicana Elena Poniatowska e dall’antropologa statunitense Patricia Albers.
Il reportage sarà realizzato anche grazie alle immagini custodite nei preziosi archivi di Pordenone. Anima centrale di questa produzione, infatti, sarà Cinemazero che, insieme alla Mediateca, ha svolto un ruolo fondamentare per il recupero di preziosi materiali fotografici e documentari, diventando motore e memoria visiva di questo importante lavoro di ricostruzione storica e culturale.
‘TINA’ è una coproduzione italo-franco-messicana tra Ladoc, Cima Film, Ghirigori ed è sostenuto dal Programa Ibermedia, Film Commission Campania e dal Fondo Regionale per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia.
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